COME FUNZIONA
Il Decreto Rilancio potenzia l’agevolazione Resto al Sud con l’introduzione di contributi a fondo perduto. Alle attività di lavoro autonomo e libero-professionali 15.000 euro e 10.000 euro, fino a un massimo di 40.000 in totale, ai soci delle imprese beneficiarie.
Con il Decreto Rilancio, D.L. 34 del 19 maggio 2020 il cui iter di conversione in legge è in corso, vengono potenziate alcune misure destinate al mezzogiorno. Tra queste anche l’agevolazione “Resto al Sud” che si arricchisce di contributi a fondo perduto sia per le imprese che per i professionisti e i lavoratori autonomi.
La misura è stata attivata dall’art. 1 del D.L. 91/2017, poi modificato dalla Legge di Bilancio 2020 (art. 1, comma 320, L. n. 160/2019), per promuovere e agevolare la costituzione di nuove imprese per giovani imprenditori nelle regioni del Mezzogiorno:
• Abruzzo;
• Basilicata;
• Calabria;
• Campania;
• Molise;
• Puglia;
• Sardegna;
• Sicilia.
La misura è stata successivamente estesa anche ai comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016, del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017 (nuovo comma 1-bis inserito nell’articolo 1 del D.L. n. 91/2017 dal D.L. n. 123/2019).
CHI PUO’ RICHIEDERLO
Per beneficiare di tale agevolazioni, i soggetti promotori dell’iniziativa imprenditoriale devono avere una età compresa tra i 18 e i 45 anni, e:
• non devono essere titolari di attività di impresa in esercizio, o beneficiari nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’ autoimprenditorialità;
• devono essere residenti, al momento della presentazione della domanda, nelle regioni citate, ovvero trasferirvi la residenza entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria, o entro centoventi giorni se residenti all’estero.
L’agevolazione è rivolta ad imprese individuali, o società, incluse le società cooperative. Per le attività libero-professionali, è richiesto esclusivamente che i soggetti istanti non risultino, nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, titolari di partita Iva per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta.
I beneficiari devono mantenere la residenza nelle regioni interessate dalla misura per tutta la durata del finanziamento. Le imprese, le società e le attività libero-professionali devono avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in una delle medesime regioni.
CONSULTA LE FAQ
“Resto al sud” finanzia:
• attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura;
• attività relative alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici;
• attività libero professionali.
Sono escluse dal finanziamento le attività del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.
I finanziamenti non possono essere utilizzati per spese relative alla progettazione, alle consulenze e all’erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.
Possono essere finanziate le seguenti spese:
• ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
• macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
• programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
• spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative), massimo 20% del programma di spesa.
• Il finanziamento massimo per ciascun richiedente è fino a 50 mila euro. Nel caso di istanza presentata da più soggetti costituiti, o che intendano costituirsi in forma societaria, incluse le società cooperative, l’importo massimo erogabile è pari a 50 mila euro per socio, fino ad un massimo complessivo di 200 mila euro.
CONSULTA LE FAQ
Il finanziamento consiste:
• per il 35% in erogazioni a fondo perduto;
• per il 65% in un prestito a tasso zero da rimborsare, complessivamente, in otto anni, di cui i primi due di preammortamento.
Cosa prevede il decreto Rilancio
L’articolo 245 del D.L. 34/2020 “potenzia” l’agevolazione sopra descritta prevedendo la concessione di un contributo a fondo perduto in favore dei soggetti beneficiari, a copertura del fabbisogno di circolante nella misura di:
• 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
• 10.000 euro per ciascun socio (fino ad un massimo di 40.000 euro) dell’impresa beneficiaria.
La concessione del contributo a fondo perduto, ha lo scopo di salvaguardare la continuità aziendale, e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla citata misura, e di far fronte alla crisi di liquidità correlata agli effetti socio-economici dell’emergenza Covid-19, evitando di vanificare l’investimento pubblico già effettuato.
Per essere ammessi al contributo a fondo perduto, i liberi professionisti, le ditte individuali e le società, incluse le cooperative, beneficiari delle agevolazioni “Resto al Sud” devono:
• aver completato il programma di spesa finanziato dalla stessa misura agevolativa;
• essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni, e non trovarsi in una delle condizioni che determinano la revoca totale o parziale delle agevolazioni;
• avere adempiuto al momento della domanda, agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario.
Il contributo a fondo perduto viene erogato in un’unica soluzione dal medesimo soggetto gestore (Invitalia).